*GRAVITY_collection*

“…perchè un bacio è solo una questione di forza di gravità.

La forza di gravità è una delle quattro interazioni fondamentali che regolano l’universo.
La forza di gravità è una forza di attrazione a cui nessun corpo dotato di massa può sottrarsi.”

Reinterpretazioni sonore:

[Corto di NICOLAS PROVOST]

[colonna sonora Massive Attack]

[colonna sonora Swayzak]

[Corto di ANDY WARHOL]

[colonna sonora Monologo da “The big Kahuna”]

MONOLOGHI #1

TRAIN DE VIE

http://www.youtube.com/watch?v=VCppn_U–EA

EL CUNNILINGUS ES UN ARTE

 

La Net-art: questa sconosciuta come il cunnilingus!

[Grazie per la scoperta a Strana Isobel ;-)]

On line lo trovate qui
http://www.yhchang.com/CUNNILINGUS_NORCOREANO.html

Questo infatti il loro sito
http://www.yhchang.com/
dove trovate la stessa opera in inglese tedesco e francese

Da wikipedia leggo su di loro
[http://en.wikipedia.org/wiki/Young-Hae_Chang_Heavy_Industries]

Young-Hae Chang Heavy Industries è un Seoul-based gruppo Web art composto da Marc Voge (USA) e Young-Hae Chang (Corea).

Il loro lavoro, presentato in 14 lingue, è caratterizzato da un testo-base di animazione composto in Adobe Flash che è altamente sincronizzato a una partitura musicale che è spesso originale e tipicamente jazz. [1] [2] Nel 2000, il lavoro YHCHI è stato riconosciuto dal San Francisco Museum of Modern Art per il suo contributo d’arte ondine. Nel 2001 il gruppo ha ricevuto una sovvenzione dalla Fondazione per l’Arte Contemporanea sovvenzioni agli artisti. La loro mostra personale, "nero su bianco, Crescente Gray", un sette-installazione di canali, faceva parte di apertura inaugurale del New Museum of Contemporary Art, New York, nel 2007.

I loro brani sono caratterizzati da velocità, i riferimenti al cinema, poesia concreta, ecc Il loro lavoro è a volte si chiama letteratura digitale e la net art, ma non vi è consenso.

E’ questa è la trascrizione del testo:

EL AMADO LÍDER NORCOREANO KIM JONG-IL PIDIÓ A INDUSTRIAS PESADAS YOUNG-HAE CHANG QUE PRESENTARA EL SIGUIENTE TEXTO

RIP: A REMIX MANIFESTO 2.0

RIP: A REMIX MANIFESTO 2.0 è un fantastico documentario collettivo su copyright, diritto di cultura e remix libero!!

http://www.opensourcecinema.org/project/rip2.0

1- LA CULTURA è SEMPRE COSTRUITA SUL PASSATO

2- IL PASSATO CERCHERA’ SEMPRE DI CONTROLLARE IL FUTURO

3- IL FUTURO TENDE AD ESSERE MENO LIBERO

4- PER DAR VITA A SOCIETA’ LIBERE BISOGNA LIMITARE IL CONTROLLO DEL PASSATO

http://www.opensourcecinema.org/

RiP: A remix manifesto is an open source documentary about copyright
and remix culture. Created over a period of six years, the film
features the collaborative remix work of hundreds of people who have
contributed to this website, helping to create the world’s first open
source documentary.

We are now collecting contributions towards Rip 2.0 – we’ve shown
several evolved versions at film festivals, and the goal is to present
a final version in 2010! Check the tasks for the material we need.

For more information about Rip, for showtimes and press information, please visit www.nfb.ca/rip

Ilha das Flores

"L’isola dei fiori" è un corto brasiliano del 1989 (molto carino) su capitalismo e consumismo, ha girato parecchio nei festival ma non c’era in italiano… dunque solo 20anni dopo, io e Fiona, abbiam deciso di sottotitolarlo !! …..anche perchè è ancora attualissimo… buona visione!

[Alcuni browser non lo visualizzano qui sotto.. allora potrete vederlo qui]

 

A’ livella

Questa poesia appartiene profondamente alla mia infanzia.
Non sapevo ancora leggere, me l’ha insegnata mio nonno; 
e lui, come i miei zii, come tutti i miei compaesani
me la facevano recitare continuamente
e si convinsero, vedendomi recitarla, che dovevo fare l’attrice.
Ma non convinsero me!

Qualche settimana fa ho rincontrato un’anziana signora che non vedevo da anni,
mentre la salutavo mi spiegavano che non mi avrebbe mai riconosciuta
essendo ormai affetta da una grave forma di demenza senile.
Mi ha soltanto sfiorato.. e poi mi ha detto:
"Come dicevi sempre? A morte ‘o ssaje ched’e?.."

 

    A’ LIVELLA _ Totò

 

    Ogn’anno,il due novembre,c’é l’usanza
 per i defunti andare al Cimitero. 


    Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.

    Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,


    anch’io ci vado,e con dei fiori adorno 
il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.

Poca “Lussuria” nel nuovo film di Ang Lee

 Non mi sarei mai persa un film che inneggia già nel titolo all’abbandono ai piaceri sessuali 😉 Peccato che invece "Lussuria" di Ang Lee sia di un noioso e di una piattezza infinita: tensione erotica pari a zero. E’ tratto da un racconto di Eileen Chang (Zhang Ailing), si sviluppa sullo sfondo della seconda guerra mondiale, ma la contestualizzazione storica è inesistente e la regia è "magistralmente" piatta e priva di qualsiasi ricerca. E per condire il tutto siamo alle solite: una donna il cui unico valore nella vita e nella lotta è il suo corpo-oggetto di desiderio e che "naturalmente" per un diamante 10 carati sarà disposta a cedere, a tradire i suoi compagni della resistenza. La recensione de "il giornale" dice:"…racconta i sentimenti, visti con gli occhi, con il cuore e con il corpo di una donna"… andiamo bene!
Come per Clint Eastwood, che seppur bravissimo, si è sempre detto che ha solo due espressioni (col cappello e senza!), allo stesso modo Tony Leung non cambia mai espressione e il personaggio in questo film ha cosi poco spessore che facevo fatica a non identificarlo sempre con lo scrittore di 2046! Lei invece (Tang Wei) ha un volto ed un’interpretazione davvero poco interessante.
Eppure il film ha vinto il Leone d’Oro alla 64ª Mostra di Venezia… sgrunt! Ancora "il giornale" dice "…Memorabili alcune scene di sesso “geometrico”…eh?
Mah… ve lo sconsiglio!

 

BORN IN FLAMES_Lizzie Borden

Sto cercando il film "BORN IN FLAMES"…  qualcuno ce l’ha?  o può aiutarmi a trovarlo?

Graziegrazie! 

La cineasta bisessuale Lizzie Borden divenne famosa tra il pubblico gay e gli amanti del cinema indipendente a metà degli anni ’80, per i suoi film visionari dallo stile eclettico, dove l’attenta osservazione delle realtà sociali è sempre ispirata da una prospettiva femminista.
Lizzie Borden è nata il 3 febbraio 1958, figlia di un facoltoso agente di cambio. Il suo vero nome era Linda Elizabeth, ma quando da ragazzina imparò dai suoi amici una filastrocca sul noto caso giudiziario di Lizzie Borden (che, forse lesbica, nel 1892 a 22 anni fu processata e assolta per insufficienza di prove per l’ omicidio a colpi d’ascia del padre e della matrigna), provocatoriamente decise di cambiarsi il nome in Lizzie Borden.
Si convinse a cimentarsi nella cinematografia, dopo aver assistito ad una rassegna di film di Jean-Luc Godard. Imparò da autodidatta le conoscenze necessarie a girare un film.
Sebbene avesse già girato nel 1976 un film in bianco e nero intitolato “Regrouping”, il primo film della Borden che ricevette l’attenzione del pubblico e che poi è rimasto il suo più famoso, fu “Born in Flames” del 1983. Un film di fantascienza femminista ambientato in un futuro recente, dieci anni dopo una “seconda rivoluzione americana”, che ha portato all’instaurazione di un regime socialista negli Stati Uniti. Sebbene politici servili e annunciatori radiofonici rassicurino la gente che l’eguaglianza è stata finalmente raggiunta, ben presto si rivela l’ipocrisia della nuova società fortemente maschilista. Accompagnate da una colonna sonora di musica punk , le eroine del film, soprattutto lesbiche e di colore, inizialmente divise in vari gruppi, si coalizzano per combattere l’oppressione verso le donne presente nella nuova società.

Luma/key

A chi è fuoritempo A chi va contro tempo A chi ha perso tempo A chi non ha tempo

 

(Per vedere il video, in forma anonima,

quindi senza che youtube accenda le sue telecamere su di te, clicca sull'immagine. )

 

MACRO… FORSE IN FUTURO!

Qualche sera fa finalmente riesco ad andare al MACRO_FUTURE, mostra in corso “Into me, out me”; naturalmente la cosa che mi attirava di più erano le due opere della Pipilotti Rist, annunciata da tutti i comunicati stampa sulla mostra! MaH mi aggiro per ore nei due capannoni… della Pipilotti neanche una foto … mi decido a chiedere alla “signorina”, che comincia a chiamare i vari “secondini” della mostra, e poi i responsabili e i responsabili dei responsabili…SGRUNT! nessuno si era accorto che mancava! Esatto… non c’è… ma non se n’erano accorti!


AVVERTENZE VARIE: La mostra per fortuna è gratis ma… è “guardabile” solo sotto effetto di stupefacenti pesanti, vietata ai minori (anche se dopo l’apertura è già arrivata la censura e ha fatto cmq portar via le opere più forti… mah!)… e se non avete niente di meglio da fare!
E infine … bravo il MACRO_FUTURE! che vuol dire che in futuro impareranno a mettere i cartelli affianco alle opere …per ora li trovate un po’ mescolati a caso!
Infine ‘sto Matthew Barney a me fa soltanto rivoltare lo stomaco…