Quant’e dur à campà!

Ufff! Quant’e dur à campà!

Sto montando un matrimonio…e io odio i matrimoni!!!

Mia madre va in pensione giovedi, non la vedo da sei mesi e mi hai chiesto di andare da lei… per farle le foto naturalmente!

Vorrei già cambiare di nuovo città…. ma economicamente non me lo posso permettere!

 Avrei un mare di cose da fare, di immagini da montare… ma ho voglia solo di una spiaggia!

E soprattutto non capisco perchè ho un blog! 

 

 

LA SPACCAFAMIGLIE ATTERRA AL ROMA_PRIDE

Dopo aver combattuto il Family Day a Roma,
 
Dopo aver sorvolato la Conferenza sulla famiglia a Firenze,
 
Dopo aver insidiato la malefica coppia Bush-Benedetto XVI, che trama contro la libertà e l’autodeterminazione delle donne,
 
Atterra al Roma Pride la SPACCAFAMIGLIE!
 
Misteriosa supereroa, la nostra combatte sempre ed ovunque una battaglia senza quartiere contro la sua acerrima nemica, la Famiglia, che terrorizza quant@ vogliono
autodeterminarsi, non accettano ruoli, sono in fuga dal dogma dell’eterosessualità,
hanno a volte perfino l’ardire di pensare che la coppia non sia un destino
né l’unico ambito delle proprie relazioni affettive.
La SPACCAFAMIGLIE usa i suoi superpoteri contro i diabolici piani della
Famiglia: la perpetuazione della divisione sessuale del lavoro, l’imposizione
della maternità come destino biologico per le donne, la conservazione dei
modelli di maschile e femminile.

La SPACCAFAMIGLIE si muove tranquilla nella notte per le vie della città
perché sa che il luogo più pericoloso, quello dove si compiono la maggior parte delle
violenze contro le donne, non è certo la famigerata strada, bensì il focolare
domestico, il quartier generale della sua mortifera nemica.
La SPACCAFAMIGLIE combatte al fianco di chi ovunque si ribella alla violenza sessuata, lesbofobica, omofoba e transfobica.

 
La SPACCAFAMIGLIE non è un’eroa solitaria…diventa anche tu un@ Spaccafamiglie.

ROMA_16 GIUGNO Ple OSTIENSE ORE 16

MACRO… FORSE IN FUTURO!

Qualche sera fa finalmente riesco ad andare al MACRO_FUTURE, mostra in corso “Into me, out me”; naturalmente la cosa che mi attirava di più erano le due opere della Pipilotti Rist, annunciata da tutti i comunicati stampa sulla mostra! MaH mi aggiro per ore nei due capannoni… della Pipilotti neanche una foto … mi decido a chiedere alla “signorina”, che comincia a chiamare i vari “secondini” della mostra, e poi i responsabili e i responsabili dei responsabili…SGRUNT! nessuno si era accorto che mancava! Esatto… non c’è… ma non se n’erano accorti!


AVVERTENZE VARIE: La mostra per fortuna è gratis ma… è “guardabile” solo sotto effetto di stupefacenti pesanti, vietata ai minori (anche se dopo l’apertura è già arrivata la censura e ha fatto cmq portar via le opere più forti… mah!)… e se non avete niente di meglio da fare!
E infine … bravo il MACRO_FUTURE! che vuol dire che in futuro impareranno a mettere i cartelli affianco alle opere …per ora li trovate un po’ mescolati a caso!
Infine ‘sto Matthew Barney a me fa soltanto rivoltare lo stomaco…

Un “GRANDE” film ?

Ste mi chiede di consigliargli un dvd da vedersi… e io "il grande…"  e lui:

-il grande freddo (the big chill) di L.Kasdan

E io "ma no….!" 

-il grande freddo di A.Grifi

Partiamo con questa gara sulla megalomania nei titoli cinematografici… 

-il grande sonno 

-La grande guerra

-big fish

OCCUPATO L’EX HORUS_ROMA – La felicità non si paga, si strappa

La felicità non si paga, si strappa

Questa mattina una rete di collettivi politici, studenti, precari dello spettacolo, musicisti, teatranti ha deciso di liberare lo spazio dell’ex Horus di Corso Sempione 21, abbandonato da più di tre anni. Succede nella città della crescita record (Pil al 4%), delle vetrine culturali, dei grandi eventi, della speculazione immobiliare e delle cattedrali del consumo. Succede nella metropoli del lavoro precario dell’economia «immateriale», della cultura, della comunicazione, dei servizi, dello spettacolo.

Succede in un quadrante della città segnato dalla presenza di decine di immobili, pubblici e privati, abbandonati a se stessi e alla speculazione. In un municipio di 200 mila abitanti che, a parte l’esperienza di alcuni centri sociali autogestiti, ospita un solo cinema e nessuno spazio pubblico per la produzione culturale indipendente.
L’elenco della vergogna, della corruzione pubblica e della speculazione privata è lungo. Tre esempi: l’ex cinema Astra di viale Jonio, l’ex Gil di viale Adriatico, l’ex poligrafico di Stato di via Cimone. Abbiamo restituito questo luogo alla città per sventare il rischio dell’ennesimo supermercato che distrugge il territorio e le relazioni del quartiere.